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Oculoplastica

L’Oculoplastica è una branca dell’Oculistica che si occupa delle malattie delle palpebre, dell’orbita e delle vie lacrimali.
In quanto superspecialista il chirurgo oculoplastico è il naturale e più competente referente per la chirurgia delle palpebre, dell’orbita e delle vie lacrimali.

Le palpebre proteggono l’occhio e ne sono direttamente in contatto; a causa di questo intimo rapporto, le loro alterazioni spesso hanno conseguenze sugli occhi.

Tutte le anomalie di posizione delle palpebre e del bulbo oculare possono essere corrette o comunque necessitano di una diagnosi precisa e di una terapia medica o chirurgica di sostegno. Anche le alterazioni della funzionalità del sistema lacrimale possono essere curate.


Patologie Collegate alla Oculoplastica

L’ectropion consiste nell’eversione (rotazione verso l’esterno) del margine libero della palpebra inferiore con perdita del contatto con il bulbo oculare ed esposizione della congiuntiva, con conseguente infiammazione. Il mancato contatto con la cornea provoca l’esposizione e quindi la mancata protezione della superficie oculare. Il fallimento del meccanismo di pompa lacrimale delle palpebre e il mal posizionamento del puntino lacrimale con conseguente impossibilità di “pescare” le lacrime.
I principali sintomi dell’ectropion sono: la lacrimazione, l’infiammazione ed ispessimento della congiuntiva esposta, l’irritazione oculare, la sensazione di corpo estraneo, la cheratite da esposizione.

L’intervento chirurgico ha lo scopo di correggere la lassità palpebrale in modo da riposizionare la palpebra. L’intervento si esegue in anestesia locale.

A seconda della lassità palpebrale si possono utilizzare varie procedure chirurgiche per ripristinare il giusto posizionamento della palpebra.

L’entropion consiste nell’inversione del margine palpebrale superiore o inferiore con conseguente contatto delle ciglia con il bulbo oculare.

Il contatto delle ciglia con la cornea causa dolore e provoca costantemente delle lesioni superficiali a carico della congiuntiva e della cornea che talvolta possono complicarsi con lesioni severe e compromissione della vista.
I principali sintomi sono sensazione di corpo estraneo, dolore, rossore e lacrimazione.

L’intervento viene eseguito in un ambiente sterile (sala operatoria), normalmente in anestesia locale associata o meno ad una sedoanalgesia (utilizzazione di farmaci per via generale che riducono il dolore e l’ansia) e solo in casi particolari in anestesia generale.
L’intervento chirurgico ha lo scopo di evertere il margine palpebrale in modo che le ciglia riassumano la loro posizione fisiologica. L’intervento si esegue normalemte in anestesia locale.

Le cause della patologia lacrimale, cioè dell’occhio che lacrima possono essere diverse; possono essere dovute o a un aumento di produzione lacrimale o a un deficit di deflusso delle lacrime all’interno del naso.
Le lacrime dall’occhio passano attraverso i canalini lacrimali che sono intrapalpebrali, arrivano al sacco lacrimale per poi scendere attraverso il dotto naso-lacrimale all’interno del naso.
La prima cosa da effettuare è un accurato esame alla lampada a fessura, per escludere patologie oculari propriamente dette: congiuntivite, cheratite, uveite, blefarite, corpo estraneo corneale.

L’ostacolo di deflusso lacrimale può essere alto cioè dovuto a una patologia che riguarda i canalini lacrimali, quindi all’interno della porzione palpebrale del sistema lacrimale, oppure basso dovuto all’ostruzione del dotto naso-lacrimale ovvero quella porzione che è dall’interno dell’osso mascellare e che sbocca nel naso.
E’ importante la distinzione, perchè diversa sarà la terapia chirurgica e anche con una diversa percentuale di successo e con un diverso confort per il paziente; infatti quando la patologia riguarda il dotto naso-lacrimale e quindi un deficit di escrezione post saccale con un’integrità completa dei canalini, la terapia di elezione è la dacriocistorinostomia (DCR), che è un intervento dove si va a creare una anastomosi tra il sacco lacrimale e la mucosa del naso facendo una breccia ossea e aprendo sia il sacco lacrimale che la mucosa del naso per consentire alle lacrime di arrivare direttamente nel naso.

La ptosi palpebrale una affezione in cui una o entrambe le palpebre sono più abbassate rispetto al loro livello naturale, per cui la rima palpebrale risulta di ampiezza ridotta o anche del tutto assente. I pazienti con ptosi palpebrale hanno difficoltà a mantenere le palpebre aperte: infatti per compensare l’abbassamento della palpebra tendono ad inarcare le sopracciglia.
Nei casi più gravi, i pazienti possono avere addirittura la necessità di sollevare le palpebre con le dita. Nei bambini la ptosi può essere causa di ambliopia.

Le cause della ptosi sono molteplici:, malattie congenite, traumi, malattie neurologiche, iatrogene, degenerazione del tendine che si collega al muscolo elevatore della palpebra.

L’intervento è eseguito normalmente in anestesia locale associata o meno ad analgesia, e solo in casi particolari o nell’infanzia in anestesia generale. 

L’intervento chirurgico ha lo scopo di migliorare la funzionalità della palpebra superiore.

 È possibile eseguire interventi di:

  • rinforzo del muscolo elevatore
  • riposizionamento e avanzamento del suo tendine (aponeurosi)
  • sospensione della palpebra al muscolo frontale che può avvenire con materiale autologo o eterologo


Le diverse opzioni chirurgiche sono in relazione al tipo di ptosi e al grado di funzionalità del muscolo che eleva la palpebra.

L’eccessiva esposizione al sole, specialmente nei soggetti con carnagione chiara, è la causa principale dell’insorgenza dei tumori della pelle delle palpebre.
Tra questi, il tumore più frequente è il basalioma o epitelioma basocellulare che si localizza più comunemente al canto interno o sulla palpebra inferiore. La caratteristica clinica del basalioma è una crescita lenta, senza dolore, per cui qualche volta i pazienti si rivolgono all’oculista in fase molto avanzata. Il basalioma è un tumore a bassa malignità o malignità locale in quanto non rappresenta quasi mai un pericolo per la vita, ma è pericoloso per l’occhio: esso tende ad infiltrare il tessuto sano su cui cresce e tende ad estendersi progressivamente.
La pericolosità del basalioma palpebrale è legata al fatto che se infiltra i tessuti oculari od orbitari esso non può più essere delimitato con interventi semplici, ma è necessaria una chirurgia molto radicale.

Il controllo della vista è importantissimo, sia come saggia prevenzione di routine, sia se state pensando a un intervento correttivo.

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Prenditi cura della tua vista e di quella del tuo bambino. Concedetevi entrambi una visita completa!

Visita oculistica per adulti o visita oculistica/ortottica per bambini

  • Esame della refrazione con autoreffrattometria, o schiascopia, che valuta eventuali problemi come miopia, astigmatismo, e ipermetropia
  • Misurazione della vista
  • Fondo dell’occhio, utile per diagnosticare patologie della retina o patologie sistemiche (diabete, ipertensione arteriosa)
  • Pressione dell’occhio, che evidenzia un eventuale ipertono oculare o una degenerazione cronica del nervo ottico, come per esempio, il Glaucoma
  • Visita ortottica per bambini e adolescenti, per individuare: ambliopie (occhio pigro), strabismi e problematiche visive varie, DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)

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